Era da qualche anno che Don Angelo Maffioli aveva in mente di creare all’oratorio
Femminile una squadra di Basket, ma solo nel 1969/70 il progetto cominciò a decollare.
Sembrava un sogno, uno dei tanti che nascono e velocissimi passano per la mente, perché si
infrangono di fronte a problemi vari, ma in questo caso Don Angelo è stato caparbio e un
giorno di quegli anni, compare sul portone dell’oratorio femminile la Scritta “O.F. BASKET” era
nata la “Mamma” del “Basket Lonate”. In quei primi passi che si stavano facendo si è
cercato per mesi in tutta la provincia un possibile allenatore che potesse allevare questa
nuova creatura, fino a quando Don Angelo pensò, su consiglio di qualcuno, ad Ermanno Colombo
detto anche “Vulcanino” che vantava una vastissima esperienza in campo atletico
(per 16 anni aveva fatto parte delle VIRTUS di Gallarate con molti meriti sportivi). Trovata la
guida tecnica il progetto potè iniziare e quello che inizialmente sembrava solo un sogno e/o
un capriccio comincia a diventare realtà.
Ermanno si mise subito all’opera per dirozzare elementi che di dimestichezza con l’atletica e lo
sport ne avevano proprio pochino, mettendo le basi per un lavoro tecnico che sarebbe
seguito. La serietà del progetto era ormai una realtà evidente, l’ideale sportivo affascinò
parecchie ragazze del O.F. BASKET, ma sapevano bene tutte che il progetto sportivo era solo
una conseguenza di un altro ideale quello UMANO CRISTIANO TESO A CREARE UN GRUPPO FONDATO SULLA VERA AMICIZIA CAPACE DI TROVARE NELLO SPORT ELEMENTI DI UNIONE E RECIPROCA FIDUCIA… .
Dopo la partenza ci si rese conto che c’erano un po’ tutti gli elementi tecnici per fare bene,
mancava però un Terzo elemento, che purtroppo ancor oggi è fondamentale, chi potesse
sostenere la squadra nei seppur minimi costi … ma sempre costi sono, senza esitazione il sig.
Enrico Aldasio venuto a conoscenza del progetto si offrì per risolvere il problema prendendo la
Presidenza della società e a quel punto nasce la “O.F. BASKET HENRI” il presidente neo eletto
fornì subito tutto l’occorrente: palloni, maglie e tute.
Nel tempo il movimento e l’interesse per il basket crebbe a tal punto che fu necessario dare
un aiuto ad Ermanno. Si decide per il (all’epoca) neo geometra Norberto Lanceni che alla
matura saggezza di Ermanno affiancò anche un’esperienza di gioco, avendo militato in varie
note squadre.
A quel punto il Basket Lonate, era una realtà. C’era ancora il problema del luogo dove
allenarsi durante l’inverno, ma a questo sopperirono l’allora preside della scuola Prof. Carlo
Soldavini e l’Amministrazione Comunale nella persona dell’allora assessore Romano Mainini
che misero a disposizione la palestra.
Nei primi anni settanta il Basket era arrivato ad una sessantina di elementi divisi in 4 sezioni e/o
squadre.
Il Primo Luglio del 1974 ci si iscrive alla “Federazione Italiana Pallacanestro - F.I.P.”.
All'inizio degli anni '80 un gruppo di ragazze giovanissime, quasi tutte Juniores partecipano al
campionato di Promozione.
Nell'anno 1986/87 il ripescaggio in serie C nel girone Veneto, con trasferte lunghissime a
Bassano del Grappa, Verona, Trento, Riva del Garda, Verona.
Essendo tutte giovanissime, le ragazze vengono retrocesse di nuovo in Promozione.
L'anno successivo 1987/88, vincono TUTTE le partite del Campionato. Da notare che quasi
tutte le giocatrici erano ancora in età da campionato juniores.
Nei play off, contro la squadra di San Nazaro dei Burgundi, dopo aver perso l'andata fuori
casa, vincono in casa al ritorno. Rivincono la "bella" in casa: sotto di 1 punto a 5 secondi dalla
fine, Sabrina tira da poco più' di metà campo e segna il canestro della vittoria per un punto di
scarto (allora non esisteva il tiro da 3 punti !).
Era il 1° maggio 1988, la palestra era strapiena di tifosi, tanto da non avere nemmeno piu'
posti all'interno della palestra (parecchie persone erano rimaste fuori) e chi era presente
ricorderà l'emozione del boato finale per essere finalmente promosse in serie C sul campo e
dopo una partita emozionantissima.
Anno 1988/89: il primo anno in serie C, fino alla promozione in serie B NAZIONALE nell'anno
1994, fino all'ultima stagione 1999/2000.
Accanto allo strapotere femminile, agli inizi degli anni 80, timidamente comincia a prendere
piede il pensiero di riprendere anche la tradizione del basket maschile, per anni prerogativa
dell’Oratorio maschile con la “Vulcania Basket”.
Gli esordi sono difficili: pochi ragazzi con gruppi estremamente eterogenei. Il calcio, tanto per
cambiare la fa da padrone. Il basket era ancora uno sport decisamente “minore”, il pianeta
NBA sconosciuto ai più, il Campionato italiano relegato a differite televisive in tarda serata.
In palestra qualche ragazzo in sovrappeso “spinto” dalla madre, il terzino scartato dalla
squadra di calcio, il “furbetto” per spiare l’allenamento delle ragazze. Ma non ci si arrende.
I primi campionati ovviamente regalano risultati non brillanti ma che non smontano questi
“pionieri” guardati con curiosità e un po’ di scetticismo. Non si smonta soprattutto l’istruttore
che moltiplica le iniziative e la propaganda nelle scuole. In fondo ci si diverte e, qualche
prima sofferta vittoria ci scappa pure.
Il passaparola di uno sport agonistico dove il fisico conta ma anche il cervello ed il cuore
possano ribaltare un risultato, un ambiente sano e sereno, i rapporti di amicizia che si stringono
fra i genitori fanno da trampolino di lancio: le iscrizioni aumentano come la partecipazione ai
campionati e, a poco a poco, i risultati danno prova della bontà e della serietà del lavoro
svolto in palestra.
Il salto di qualità avviene con l’ingresso in società, come sponsor, del sig. Bandera Giancarlo
che porta non solo tranquillità economica ma soprattutto organizzazione, entusiasmo e voglia
di fare. Intorno a lui si coagulano genitori che fanno “gruppo” e che, con spirito di autentica
amicizia, accettano l’impegno a partecipare a manifestazioni di rilevanza nazionale ed
internazionale: il “Trofeo Garbosi”. La società ospita gli atleti della Scavolini Pesaro, del Basket
Pescia, poi, per 2 anni consecutivi, gli ungheresi del Basket Tungsram Budapest. L’ospitalità
fornita viene ricambiata e allora, dopo un faticoso viaggio in autobus, il fascino di Budapest
attende il gruppo dei nati nel 1987/88. Andrea, Vito, Salvatore, Marco, Samir, Francesco….
un gruppo indimenticabile che segna una svolta, soprattutto come mentalità, nella storia
della società.
Diviene quasi tutto più semplice: ai risultati della squadra femminile si aggiunge anche per i
ragazzi la prospettiva, la possibilità di esperienze nuove e stimolanti. I numeri crescono come
le squadre partecipanti ai Campionati giovanili. Il Basket Lonate comincia ad imporsi come
realtà interessante, rispettata e “temuta” nel panorama giovanile del basket provinciale.
Ma è soprattutto a livello di minibasket che si raggiungono i risultati migliori: le Categorie
“Aquilotti” e “Scoiattoli”, per parecchi anni, terminano imbattute nei loro Campionati e
costituiscono un vivaio, interessante per numeri e qualità, in grado di dare continuità al settore
giovanile.
I “piccoli” crescono e allora si tenta l’avventura nel Campionato seniores di 2° Divisione. Dopo
2 anni, la promozione in 1° Divisione con una squadra dall'età media bassissima ed è una
grande soddisfazione il fatto che alcuni atleti lascino il gruppo chiamati da Società maggiori
per partecipare a Campionati nazionali.
Nuovi allenatori: Francesco, Stefano, Davide. Nuovi presidenti: Roberto, Valter e Fabrizio. Stessi
desideri, impegno, voglia di fare.
Così, fino ad oggi. All’indimenticabile gruppo 87/88, il gruppo 2003, alla 2° Divisione “fai da
te”, l’organizzazione della Promozione attuale, al “solito” Paolo, le novità di Daniele, Andrea,
Alessio, dal “campanilismo” alla collaborazione con la società di Casorate e Turbigo, alle
difficoltà dei numeri, 30 minicestisti che contemporaneamente si allenano per la disperazione
degli istruttori, dal fuori quota che si allena per qualche chilo in più ai bimbi del Microbasket.
Lo scorrere di un film lunghissimo con la dissolvenza di centinaia di visi, di canestri mancati di
un soffio, di “mio figlio ha giocato solo 5 minuti”, di spogliatoi elettrici, di gioie, di delusioni...
Un film bellissimo, da raccontare con lo stupore per la frase: “Sai che hai allenato mia mamma”.